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Formazione

Collaborare o Competere o...

formiche...Sono due "modus operandi" completamente diversi, come giocare a zona o a uomo, la destra e la sinistra, lo yin (nero) e lo yang (bianco).

Viviamo in una società che negli ultimi decenni ci chiede di essere performanti, sul lavoro, come uomini, genitori, nello sport.

Obiettivi, budget, target ci costringono a "spingere" sempre forte e sempre di più per arrivare in alto, e sempre più in là... ancora più in là.

Competere sembra essere la modalità più adatta a raggiungere tale scopo e noi agenti siamo abituati a competere: con il cliente, con la mandante, con l'agente mio concorrente, viviamo come in un mondo di "squali" in cui è necessario farsi largo per sopravvivere, trovare un proprio spazio, stare in cima alla catena alimentare.

Questo modello, oramai da anni si sta dimostrando fallimentare. In una realtà iper competitiva e globalizzata non possiamo essere bravi a fare tutto, siamo competenti, questo si, ma in alcuni aspetti, mentre il cliente esige l'eccellenza. Sempre.

Forse collaborare con quello che fino a ieri era il nostro competitor è l'unica strada per rimanere nel mercato, formare dei team di eccellenza dove ognuno è bravo in un settore specifico, come in un'orchestra in cui la sinfonia nasce da strumentisti capaci, soprattutto di suonare insieme, condividendo valori, mission, vision.

Non più quindi competere o collaborare ma collaborare per competere sembra essere la strada percorribile: l'unica?

 

Mauro Cason  

www.maurocason.it

 

 

... non ci resta che piangere?

non ci resta che piangereLe statistiche ci dicono che negli aultimi anni noi Agenti stiamo attraversando un periodo davvero difficile: a livello nazionale il numero sta continuamente calando, l'età media si alza, il fatturato diminuisce... Va male, inevitabilmente. A volte molto male.
L'attività professionale è parte integrante della nostra identità, spesso diciamo che siamo degli agenti, piuttosto che facciamo gli agenti e questo la dice davvero lunga rispetto a come ci si può sentire quando il lavoro va male, quandi ci ritroviamo "sopra gli anta" con responsabilità familiari e professionali, impegni economici a cui oggi facciamo fatica a fare fronte.
Senso di smarrimento ed insicurezza, forte incertezza per il futuro, immobilismo... ci si sente a volte in grande difficoltà, indecisi su quale soluzione dare a questa situazione, perché noi da sempre siamo abituati ad offrire soluzione ai problemi (quelli degli altri).
E' importante, necessario, imparare a fermarsi e capire, smettere di correre per sentirci "attivi" e provare a fare silenzio e "decantare" il disagio che si fa sentire solo quando facciamo spazio in noi... e non stiamo solo semplicemente in silenzio: il mondo è in continuo movimento, ciò che il mercato era desideroso di acquistare qualche anno fa è diventato ora ricordo e storia di un settore saturo e superato.
Il nostro lavoro è, da sempre, cercare nuovi clienti per i nostri prodotti, ma non è il caso di iniziare a cercare nuovi prodotti per i nostri clienti?

Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento...
 

Mauro Cason    www.maurocason.it

 

 

Volontà di aggiornamento, quanta ?

Convegno ridotta

Si parla tanto di formazione come unica via per rimettere nel mercato del lavoro chi, per problemi di esubero o di chiusura aziendale, deve in qualche modo aggiornare le sue competenze per essere in linea con le richieste di mercato. Dalla mia posizione di dirigente di un' associazione di categoria di lavoratori autonomi, però, vedo nei colleghi una scarsa voglia di aggiornamento professionale.

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L’utilizzo dei servizi di GOOGLE con lo smartphone

not googleUSARCI VERONA ORGANIZZA UN INCONTRO FORMATIVO VENERDI 19 FEBBRAIO ALLE ORE 9.15 CON IL SEGUENTE TEMA: L’UTILIZZO DEI SERVIZI DI GOOGLE CON LO SMARTPHONE

Per un agente di commercio è fondamentale rimanere connessi con i clienti e poter avere sempre a portata di mano documenti e informazioni.
Ecco perchè poter sfruttare al massimo la tecnologia a disposizione diventa un supporto fondamentale per migliorare la produttività.

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Quando il condividere rende ricchi

Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo.
Spesso le persone mi chiedono come mai ho tanta energia. Sarà capitato anche a voi in un certo periodo di vita, di essere considerato da chi vi osserva un catalizzatore di energia e di risultati. Qual è il segreto? Qual è l'ingrediente nascosto che permette di essere propositivo, rivolto alla creazione di risultati, allineato alle possibilità?
Il condividere diventa moltiplicazione!
Il dare tutto senza limiti, senza pensare di trattenere qualcosa, si tratti di conoscenza, di tempo o di aiuto, riempie all'ennesima potenza.
E sai perché ti fa sentire vivo?
Anthony Robbins attraverso la sua riflessione sui bisogni umani ci aiuta a capirlomolto bene: ti fa sentire vivo perché si alimenta uno dei bisogni più intensi, il contributo. Se vuoi sapere qualcosa in più sui bisogni umani, guarda il video a questo link: https://youtu.be/PAJtrJRb8Q
Ti sarà accaduto di andare oltre l'orario standard senza neppure accorgerti di non aver mangiato nulla, di non essere neppure andato in bagno, solamente perché ciò che stavi facendo ti appassionava a tal punto che tempo e spazio avevano perso ogni significato. Ecco cosa significa essere nel contributo!
Sei nel contributo quando ti senti di esistere attraverso ciò che fai, dai, sei.
Cosa ti fa sentire che stai contribuendo?
In che modo lo fai? A chi rivolgi il tuo contributo?
Queste parole sono piene di tutto ciò che occorre per funzionare.
Perché amare quello che molti definiscono lavoro?
Semplicemente perché come nel dolce perfetto, vi sono tutti gli ingredienti nella giusta misura e nel giusto ordine.
Quando una persona dona ciò che sa fare meglio, nutrimento e abbondanza si sviluppano facendo invidia allo stesso Zio Paperone e al Sultano del Brunei!
E non c'è Amelia che tenga! Qualsiasi sia l'incursione nessuno toglie niente, tutto si crea, tutto si trasforma, nulla si distrugge... Nella condivisione si co-crea all'infinito e l'infinito è abbondanza.
Papà Tarcy, che ha conseguito appena la licenza elementare, mi ha sempre detto che se hai le mani aperte certo che qualcosa esce, in questo modo però permetti anche al tanto di entrare: è il flusso della vita, un via vai di energia. Quanta saggezza!
Esiste abbondanza. Chi è nel bisogno è perché ha paura che condividendo anziché creare venga preso. Energia, passione, forza derivano dal piacere, dal fare qualcosa che ami.
E tu cosa sei in grado di dare?
Cosa ti riempie l'anima nel dare?
Quali cose fai che ti fanno sentire grato?
Anche in questo è facile pensare solo a grandi opere...
Può essere anche solo un piatto da condividere con gli amici.
E allora, buona abbondanza!
 

todesco cmyk-400-266Nicoletta Todesco  -  www.brainup.it

 

 

L'opportunità di una seconda, buona impressione

"Non c'è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione !" anche nella vendita.
 
Ragionando attraverso stereotipi, troppo spesso non ci concediamo il permesso di spendere tempo per una seconda occasione d'interazione con chi non ci ha dato, di primo acchito, sensazioni positive.
Accade perché l'essere umano impiega solo una manciata di secondi per decidere se "prendere o lasciare", se "mi piace" o "non mi piace".
Quante volte questo primo giudizio può far perdere un'opportunità? 
E quanto determinante è ascoltare la pancia? Le sensazioni che derivano come mezzo di valutazione dai primi istanti in cui s'interagisce con qualcuno di nuovo sono sempre vere? Quando sono davvero da prendere in considerazione? Quando invece necessitano di un passo oltre?
Esistono infatti una serie di presupposizioni, pre-giudizi (giudicare prima del tempo), portati da convinzioni, credenze, vissuti, esperienze che costituiscono la lente attraverso cui filtriamo le persone, gli eventi, il mondo i pensieri. 
Anche chi è molto sensibile a volte può soffermarsi più sul contenitore rispetto al contenuto.
Quando si vive un momento delicato, e spesso in questa congiuntura economica è normale ci siano delle battute d'arresto, risulta difficile sintonizzarsi con chi si ha di fronte, perché nell'altro si rischia di percepire il proprio disagio dicendo: "Non mi piace, c'è qualcosa che mi stona, no!".
Infatti spesso il contenuto non ha nulla a che fare con il contenitore e siamo portati a giudicare il contenuto in base all'aspetto.
Il problema del pre-giudizio immobilizza: è quel cemento armato che fa affondare nel mare della supponenza. E il supporre non è!
E il nostro caro amico ego è maestro nel valutare le cose basandosi sulla confezione.
Com'è possibile stendere un verdetto senza avere la minima cognizione di causa su ciò che la persona che si ha davanti sta vivendo? Un'antica affermazione degli indiani Dakota recita così: "Prima di giudicare accertati di aver passato almeno nove lune dentro ai mocassini del tuo nemico".
Giudicare senza investigare è il massimo dell'ignoranza. Ti è mai capitato di essere giudicato in modo poco attinente alla realtà? Che cosa fare allora?
Ogni volta che ti permetti di andare oltre la superficie delle cose, diventano tue: non sei più tu ad appartenere loro. Vai oltre, concediti il regalo di una seconda occasione per avere una buona seconda prima impressione, mantenendo le antenne vigili nell'accogliere anche la prima sensazione che hai avuto.

todesco cmyk-400-266Nicoletta Todesco  -  www.brainup.it

 

 

Intermediazione? Si, ma...

Intermediazione
 

Darwin sosteneva che "Non è la più forte delle specie che sopravvive, nè la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti". Trovare stabilità nel cambiamento non è facile: siamo per natura abitudinari, tendiamo a fare le stesse cose, nello stesso modo, perché questo ci dà sicurezza nel guardare al futuro, sperando sia come il presente... ma il mercato è in continua trasformazione, cambiano i consumatori, inevitabilmente.

Sembra ieri che alcune aziende praticavano il "door to door", oggi impensabile, ed anche il telemarketing è oramai alla frutta. In un mercato che da tempo ci mostra di essere definitivamente "in movimento" sembra ci sia ancora spazio per chi si interpone tra produttore e consumatore, ma solo se questo intermediario porta valore aggiunto, se non è un semplice "espositore mobile" di un magazzino ma un professionista, un consulente.

Il caso di LuisaViaRoma (www.luisaviaroma.com) è emblematico. L'azienda nel 2008 fatturava 10 milioni di euro, nel 2014 è arrivata a 100, in un settore, quello dell'abbigliamento, fortemente in crisi... come? Offrendo un servizio con un notevole valore aggiunto: il sito, infatti, propone una selezione che comprende solo alcuni capi scelti dalle collezione dei vari stilisti e chi vi accede sa che trova articoli scelti da persone competenti ed attente alla moda.

Non basta girare con cataloghi e station wagon, non basta avere "parlantina". Oggi il consumatore (soprattutto su web) non conosce neppure chi gli sta vendendo e ha strumenti eccellenti e veloci per conoscere caratteristiche e prezzi applicati dalla concorrenza. Noi non abbiamo il più conveniente prodotto nel mercato, né il miglior servizio e non abbiamo neppure il tempo e le energie per "diventare amici" dei nostri clienti...

Non resta che trasformarsi da venditori in imprenditori, uomini e donne orientati al marketing, oltre che alla vendita, che conoscono il bilancio della propria azienda, il break-even point (punto di pareggio) e che macinano "numeri" pittosto che chilometri. Se non siamo in grado di trasformarci, il mercato ci "passerà sopra" e lo vedremo allontanarsi velocemente, indecisi se rincorrerlo o restare fermi ad aspettare.

Mauro Cason
www.maurocason.it

MASTER BREVE in Social Media Marketing

Locandine corsi Formorienta 2USARCI Mantova, in collaborazione con Ithaca e Formorienta, presenta un percorso formativo unico nel suo genere rivolto agli agenti di commercio e ai professionisti della vendita. Un master altamente pratico e progettato appositamente per imparare ad utilizzare gli strumenti necessari per essere vincenti nella nuova era della comunicazione digitale.

OBIETTIVI
Sviluppare le competenze pratiche dei nuovi strumenti di comunicazione, Conoscere le moderne tecniche di inbound marketing, Migliorare le proprie strategie di vendita attraverso i principali social media, Saper curare la propria reputazione su internet.



PROGRAMMA

1° modulo: Linkedin - 12 febbraio


2° modulo: Facebook - 26 febbraio


3° modulo: Google - 4 marzo


4° modulo: YouTube - 25 marzo

STRUTTURA E QUOTE


è possibile partecipare a singoli distinti moduli al costo di € 90 + iva ciascuno


o frequentare l’intero master al costo scontato di € 300 + iva

DOVE

Presso Hotel La Favorita - Sala meeting Mantegna con Wi-Fi
Mantova, Via Pietro Verri n. 1

 

INFORMAZIONI e ISCRIZIONI

I sette gradini della vendita creativa

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Come possono agire i venditori professionisti e le piccole imprese di fronte alla crisi ed ai nuovi paradigmi competitivi, comprese le sales 2.0?

Professionisti ed aziende devono perseguire almeno tre obiettivi strategici: - concentrarsi su cosa sanno fare meglio e diventare eccellenti (distinguersi con la qualità) - fare meglio con meno sprechi (nei processi e prodotti, gestire razionalmente il budget) - coltivare relazioni potenzialmente utili con tutti gli stakeholder omogenei (marketing relazionale ed alleanze).

In particolare un professionista della vendita deve gestire il proprio business come un'impresa di servizi (B2B o B2C) e basarsi su un metodo sperimentato, costantemente arricchito dalle innovazioni (anche tecnologiche) oggi disponibili. Certo il talento personale aiuta, ma il metodo ottimizza gli sforzi e riduce gli insuccessi.

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