Collaborare o Competere o...
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- Pubblicato 18 Aprile 2016
...Sono due "modus operandi" completamente diversi, come giocare a zona o a uomo, la destra e la sinistra, lo yin (nero) e lo yang (bianco).
Viviamo in una società che negli ultimi decenni ci chiede di essere performanti, sul lavoro, come uomini, genitori, nello sport.
Obiettivi, budget, target ci costringono a "spingere" sempre forte e sempre di più per arrivare in alto, e sempre più in là... ancora più in là.
Competere sembra essere la modalità più adatta a raggiungere tale scopo e noi agenti siamo abituati a competere: con il cliente, con la mandante, con l'agente mio concorrente, viviamo come in un mondo di "squali" in cui è necessario farsi largo per sopravvivere, trovare un proprio spazio, stare in cima alla catena alimentare.
Questo modello, oramai da anni si sta dimostrando fallimentare. In una realtà iper competitiva e globalizzata non possiamo essere bravi a fare tutto, siamo competenti, questo si, ma in alcuni aspetti, mentre il cliente esige l'eccellenza. Sempre.
Forse collaborare con quello che fino a ieri era il nostro competitor è l'unica strada per rimanere nel mercato, formare dei team di eccellenza dove ognuno è bravo in un settore specifico, come in un'orchestra in cui la sinfonia nasce da strumentisti capaci, soprattutto di suonare insieme, condividendo valori, mission, vision.
Non più quindi competere o collaborare ma collaborare per competere sembra essere la strada percorribile: l'unica?
Mauro Cason