In arrivo la proroga per i “vecchi” minimi
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- Pubblicato 17 Febbraio 2015
Il governo ha accolto l'emendamento al Milleproroghe che prevede lo slittamento al 2015 della possibilità per il contribuente che apre la partita Iva di optare per il "vecchio" regime dei minimi con imposta sostitutiva al 5%.
Emendamento – Come noto, nei giorni scorsi era stato presentato un emendamento di Scelta Civica al decreto Milleproroghe che proponeva di lasciare ancora per tutto il 2015 la possibilità di restare con l'aliquota del 5%. In questo modo anche per tutto l'anno in corso sarebbe concesso ai soggetti che aprono partita Iva di beneficiarie della tassazione ultraridotta dei vecchi minimi e con soglie di ricavi o compensi a 30.000 € uguali per tutti.
Governo – L'ostacolo da superare per l'esecutivo era trovare i 70 milioni per le coperture, ma nella giornata di giovedì scorso Scelta Civica, ha incassato dal governo il via libera all'emendamento in questione, in vista di effettuare una revisione completa del regime forfettario, da effettuare nei provvedimenti attuativi delle delega fiscale.
Motivi – I motivi che hanno portato a questa modifica sono dati dal fatto che il nuovo regime forfettario entrato in vigore il 1° gennaio è meno favorevole rispetto al precedente, tanto che per il secondo mese consecutivo l'Osservatorio delle partite Iva del Mineconomia ha registrato una crescita esponenziale delle aperture: nel mese di dicembre 2014 sono state 76.336, un +203,4% rispetto a dicembre 2013, dovuto all'aumento di adesioni al regime fiscale di vantaggio (pari a 51.376 soggetti). L'andamento osservato, riconosce lo stesso Mef, può essere stato influenzato dalla novità contenuta nella legge di stabilità 2015, che ha introdotto, a partire dal 2015, il nuovo regime forfetario in sostituzione del preesistente regime fiscale di vantaggio. La legge di stabilità dispone, infatti, che le partite Iva in essere al 1° gennaio 2015 con il "vecchio" regime avrebbero potuto continuare ad operare secondo tale modalità, ed è quindi probabile che alcuni soggetti abbiano anticipato l'apertura della partita Iva entro la fine del 2014, ritenendo il regime allora in vigore più vantaggioso per la propria attività.
Inizio anticipato – Ora tali contribuenti potrebbero aver accelerato i tempi inutilmente. Con l'approvazione dell'emendamento in questione infatti la situazione che si presentava a fine 2014 si ripropone ora per tutto il 2015 con la possibilità di dare avvio alla propria attività fruendo del "vecchio" regime più favorevole.
Regime forfettario – Bisogna poi capire la relazione che si instaurerà tra i due regimi visto che per entrambi l'accesso avviene "naturalmente" mediante comportamento concludente che consistente nell'emettere fattura senza addebito di Iva e in particolare coloro che hanno iniziato l'attività nel 2015 e presentando tutti i requisiti per accedere al "vecchio" regime dei minimi hanno però operato in questi primi due mesi con il regime forfettario.
Inizio attività – Infine, coloro che in questi giorni stanno decidendo di aprire la partita Iva, molto probabilmente stanno rinviando la decisione in attesa di capire quali saranno esattamente le modifiche che verranno effettuate ai regimi in questione. L'annuncio delle modifiche è infatti un segnale di incertezza che si riflette poi sull'economia reale.
Marco Vantini dottore commercialista – revisore legale
Usarci Verona
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