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ENASARCO, di nuovo voci sul Commissariamento

Enasarco
La richiesta perentoria del Ministero del Lavoro all'Enasarco di approvare il nuovo Regolamento elettorale e le modifiche statutarie richieste, in tempi ristrettissimi, inviandole sollecitamente al Dicastero, nasconde l'intenzione del Governo di commissariare la Fondazione ?
Con lettera a firma del Direttore Generale del Ministero del Lavoro, dott.ssa Concetta Ferrari, datata 10 febbraio 2015, è stata riscontrata la missiva della Fondazione Enasarco datata 20 ottobre 2014 con la quale si inoltravano, per l'approvazione, le delibere del Consiglio di Amministrazione riguardanti le modifiche Statutarie richieste dal medesimo Ministero e contenenti le previsioni "elettorali" per il rinnovo degli Organi della Fondazione, e la proroga di 18 mesi degli attuali Organi della Fondazione al fine di:
- redigere il Regolamento Elettorale;
- predisporre i programmi e le procedure necessarie per le operazioni di voto degli
Agenti di commercio e delle case mandanti;
- approvare il bilancio 2015; avviare le operazioni di voto e del relativo scrutinio;
- scrutinare le votazioni e determinare i risultati di voto per l'insediamento
dell'Assemblea dei Delegati e quindi le elezioni per l'insediamento del Consiglio e del
Collegio Sindacale.

Nella missiva del Ministero del Lavoro sono stati cassati molti punti che, per la Categoria e la stessa storia dell'Enasarco sono stati - e sono – fondanti, quali per esempio il riferimento agli Accordi Economici Collettivi, fonte originaria dello stesso Enasarco, oppure altri quali la possibilità di ricomprendere all'interno della Categoria anche gli operatori che utilizzano piattaforme informatiche per svolgere la propria attività, esclusioni queste che sono a dir poco da ritenersi antistoriche in quanto totalmente fuori dal reale contesto sociale ed economico.

Il Ministero prosegue avallando la norma riguardante le condizioni di presentabilità delle liste elettorali laddove vengono fissati gli "sbarramenti" ed i requisiti, dimostrando però scarsa sensibilità e lungimiranza nei confronti della nostra Categoria, ribadendo la ridotta importanza attribuita alla contrattazione collettiva.
La nota ministeriale in parola stabilisce infatti che, a prescindere dalla sottoscrizione o meno degli Accordi Economici, il riconoscimento del grado di rappresentatività delle Organizzazioni sindacali spetti all'Autorità pubblica e nello specifico al Ministero del Lavoro.

Nella composizione del Consiglio di Amministrazione la nota ministeriale introduce una importante novità degna di nota ritenendo superata l'esigenza della partecipazione all'Organo gestionale di un componente nominato dal Dicastero del Lavoro.
Proseguendo, l Ministero cassa la norma transitoria stabilita nello Statuto per la prima applicazione delle nuove regole elettorali; ciò contrasta, a nostro avviso, con i principi giuridici generali che, in presenza di importanti innovazioni normative o regolamentari armonizzano il "vecchio" con il "nuovo" proprio con specifiche norme transitorie, tanto più necessarie quanto, come nel caso di cui trattasi, se le nuove regole segnano anche una netta e decisa discontinuità nel sistema di governo di un Ente il cui patrimonio rappresenta le pensioni presenti e future di ben oltre trecentomila persone.
Infine il Ministero fissa perentoriamente delle scadenze temporali, ovvero la data del 18 febbraio quale termine entro il quale la Fondazione dovrà provvedere ad inviare il nuovo Regolamento elettorale e la data del 26 febbraio quale data entro la quale ratificare, approvare ed inviare le modifiche statutarie richieste.

Con questa nota il Ministero, dopo circa quatto mesi di assoluto silenzio dal ricevimento del nuovo Statuto, riscontra il medesimo, domandando però alla Fondazione di provvedere perentoriamente entro otto giorni ad approvare ed inoltrare il nuovo Regolamento elettorale, ed entro ulteriori 8 giorni all'approvazione ed all'invio al Dicastero delle modifiche statutarie richieste, la cui approvazione comporta la consultazione obbligatoria delle parti sociali e la convocazione di uno o due CdA alla presenza di un notaio.
Con ciò la possibilità concessa alla Fondazione e Parti Sociali di effettuare anche il seppur minimo approfondimento – o discussione - sulle regole elettorali e sulle osservazioni formulate dal Ministero sul nuovo Statuto risulta essere puramente teorica.
Ogni commento è del tutto superfluo.

Supponendo che la Fondazione concluda l'approvazione delle modifiche statutarie richieste ed il Regolamento elettorale entro i termini fissati dal Ministero, in assenza di una proroga del CdA (norma transitoria) necessaria per l'applicazione delle nuove regole, il CdA verrebbe a scadere il prossimo mese di giugno senza quindi permettere allo stesso di procedere agli adempimenti elettorali per l'insediamento della nuova Governance. Ciò "obbligherebbe" il Ministero a nominare un Commissario allo scopo di gestire le elezioni!
Viene spontaneo domandarsi il perché di così tanto interesse a commissariare un Ente che se fosse veramente prossimo al collasso patrimoniale, mal gestito ed incapace di rispettare gli impegni pensionistici porterebbe alla finanza pubblica un ulteriore appesantimento e non di poco conto?

Tutto ciò sarà sottolineato e ribadito con fermezza il giorno 2 marzo prossimo quando alle ore 14,00 una delegazione di tutte le Parti Sociali sarà ricevuta dal Ministro del lavoro On. Giuliano Poletti.
Dell'incontro con il Ministro Poletti e delle risultanze delle riunioni convocate dalla Fondazione per l'analisi del Regolamento elettorale, daremo informazione con successive circolari all'Organizzazione.
Nel frattempo è bene che tutta la nostra Organizzazione si allerti, perché non sia nemmeno questo Governo a riuscirci....!

Da un'informativa della Federazione Nazionale Usarci