Le novità tecnologiche applicate all'auto
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- Pubblicato 13 Settembre 2016
Le nuove tecnologie salgono a bordo per regalare maggior comfort e aumentare la sicurezza.
Ammortamento del 140% per l'acquisto di un automobile, lo prevede la Legge di Stabilità 2016 consistente nell'agevolare gli investimenti produttivi delle imprese.
Se pensate di cambiare automobile, non dimenticate di valutare anche la sua dotazione tecnologica. Ecco le ultime novità del settore.
Siete distratti e perdete spesso i vostri effetti personali? A bordo della nuova Land Rover Discovery Sport non sarà più possibile perdere gli oggetti di uso quotidiano grazie al "Tile Tracker" un dispositivo di tracciamento Bluetooth che lavora in combinazione con App InControl, sviluppato dalla stessa Land Rover. Il tutto funziona applicando delle piccole targhette "Tile" agli oggetti più importanti che non vogliamo smarrire, le quali permetteranno alla App lanciata sul display touch centrale dell'auto di avvisare il conducente e i passeggeri se gli oggetti specificati non sono presenti a bordo. Attraverso lo schermo è anche possibile indicarne i proprietari in base all'ultima posizione occupata nell'auto. Ma se siete distratti e non desiderate acquistare una nuova Land Rover Discovery Sport, potete usare il vostro cellulare. Il sistema, infatti, funziona anche su smartphone, sia su piattaforma Android che Ios. In questo caso è sufficiente scaricare l'App Tile dal relativo store e lanciare l'applicazione, per poter individuare - entro un raggio di circa 50 metri - la posizione degli oggetti a cui sono state attaccate le targhette. Attenzione però a non fare un uso smisurato dell'applicazione, in quanto l'uso del GPS rischia di abbattere rapidamente la durata della batteria del vostro smartphone.
"Dove ho messo le chiavi dell'auto?" Se questa è la vostra preoccupazione, Volvo ha già dichiarato di risolvere il problema mediante l'uso della Digital Key. Dal 2017 sarà possibile, mediante un' app sul telefono, sostituire completamente il telecomando collegato alle portiere dell'auto. Le stesse Seat e Samsung hanno presentato un'evoluzione della Digital Key, che permette le operazioni di blocco-sblocco delle porte, l'accensione dell'auto e del climatizzatore e l'apertura-chiusura dei cristalli da remoto, il tutto grazie allo smartphone o a un dispositivo indossabile (e connesso a internet che si rende riconoscibile e acquisisce intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stesso e può accedere ad informazioni aggregate da parte di altri).
Interessante è anche la possibilità di dare un termine temporale all'utilizzo della chiave, la quale - allo scadere - non permetterà più di accedere alle finzioni della vettura. Si potranno quindi creare duplicati telematici della chiave e inviarli ad altre persone nei loro device, aprendo di fatto una serie di interessanti scenari e possibilità, come ad esempio nuove forme di car sharing. La partnership tecnologica tra Seat e Samsung ha prodotto una serie di concept molto sofisticati nati dalla combinazione delle innovazioni e dell'esperienza accumulata dalle due realtà nei rispettivi settori di competenza. Tra le soluzioni proposte troviamo alcune app davvero utili ed intelligenti, tra cui Connected Parking che consente di prenotare e pagare - tramite "Samsung Pay" - un parcheggio ovunque ci si trovi, senza bisogno di scendere dalla vettura. Anche Bosch, azienda leader nei sistemi elettronici dedicati al settore automotive, ha svelato i suoi ultimi e sofisticati dispositivi multimediali dedicati al tema del parcheggio dei veicoli. Il colosso tedesco propone un tipo di approccio integrato capace di offrire ingegnose soluzioni ai guidatori che devono individuare un posto libero per la propria vettura, il tutto coadiuvato da sistemi di assistenza che consentono di evitare collisioni indesiderate durante le operazioni di parcheggio.
Le nuove tecnologie non ci portano solamente verso una guida assistita ma anche verso una guida più sicura. E' noto quanto sia diffuso l'uso e l'abuso del cellulare alla guida. Molti studi hanno certificato la pericolosità dell'uso del dispositivo, sottolineando che tali azioni aumentano il carico mentale, restringono il campo visivo, riducono la visione di retrovisori e della strumentazione e risulta essere il terzo più pericoloso comportamento dopo l'uso di alcolici e il gareggiare con gli altri. Ecco che allora il colosso della Silicon Valley, la Apple, ha brevettato un sistema che blocca alcune funzionalità dell'iPhone, tra cui l'invio dgli sms, quando il guidatore sale in auto. Il sistema, denominato " Lock-out", permette di rilevare - utilizzando il GPS e la fotocamera dello smartphone - quando un utente è alla guida. E se tutto ciò non bastasse? Potrebbe arrivare anche in Europa un software, che sarà in dotazione alla polizia di New York, qualora dovesse passare la legge che permetterà di analizzare i dispositivi mobili - smartphone, tablet e simili - degli automobilisti coinvolti in un incidente, in grado di valutare se e quando il dispositivo stesso è stato utilizzato prima dell'incidente. Il dispositivo di questo software - il Textalyzer - prodotto dalla società israeliana Cellebrite, non sarà in grado né di leggere i contatti con i quali si è interagito né i messaggi scritti - garantendo quindi la privacy - ma si limiterà a valutare il periodo di funzionamento e a confrontarlo con l'orario dell'incidente. In questo modo sarà possibile valutare la distrazione dell'automobilista così come un esame del sangue fa con le tracce di alcool o droga.
Ma tutto ciò è davvero realizzabile o si tratta solamente di soluzioni futuribili? Se andiamo ad analizzare l'elevata potenza di calcolo richiesta dalle funzionalità a bordo dell'auto, quali l'intelligenza artificiale, i sensori, le telecamere, i radar, i display multipli, i laser, la navigazione 3D, il traffico in tempo reale, la connettività locale via wi-fi e Bluetooth, il riconoscimento dei comandi vocali, ecc. si potrebbe esternare una sostanziale dose di scetticismo nello sperare di vedere realmente funzionanti queste tecnologie. Ma per nostra fortuna c'è qualcuno che ha già risolto il problema, la Qualcomm, che ha già pronto il processore Snapdragon 820A, un'architettura CPU a 64-bit, con integrato un modem LTE di ultima generazione per la connettività cloud e i contenuti on -demand, sviluppato proprio per gestire funzionalità a bordo dell'auto che richiedono una elevata potenza di calcolo. Siamo sicuri che tutto ciò non sia già realtà?
Ing. Alberto Bulzatti