Core Stability
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- Pubblicato 01 Novembre 2014
Il termine "Core Stability" è diventato in voga e spesso abusato, tuttavia la sua popolarità ha dei fondamenti concreti ed una stabilizzazione efficace del tratto lombo-sacrale deve essere presa in considerazione ogni volta che si affrontino temi come prestazioni a livello agonistico, prevenzione, lombalgia e riabilitazione.
Il risultato funzionale di una ottimale "Core Stability" è la capacità di operare un adeguato controllo motorio e quindi di mantenere una postura corretta particolarmente della zona lombare e pelvica, che rappresentano due distretti delicati di ogni sportivo ed in ogni trattamento riabilitativo, ma anche di un qualunque individuo nello svolgimento delle attività quotidiane.
Ad esempio, in tutte le attività che comportano la corsa, una ottimale "Core Stability" permette all'atleta di applicare le sue forze in modo più efficace (correre più velocemente), riducendo contemporaneamente il rischio di infortunio o di re-infortunio.
I muscoli che sono coinvolti nella stabilizzazione del "Core" sono principalmente:
- il traverso dell'addome
- gli obliqui esterni
- gli obliqui interni
- il retto addominale
- il quadrato dei lombi
- i dorsali
- il multifido
Fondamenti
Hodgs e Richardson hanno descritto l'area della colonna lombare e dei lombi come intrinsecamente instabile, in termini pratici questo significa che la colonna lombare affida la sua stabilità ai muscoli che supportano attivamente questa area.
Questo "supporto" attivo ha origine da 4 meccanismi; la tensione dalla fascia toraco-lombare; la pressione intra-addominale; i muscoli paraspinali e gli estensori lombari profondi. La fascia toraco-lombare può fornire un supporto elastico alla zona lombare attraverso l'attività dei muscoli profondi del tronco.
Il trasverso dell'addome e i muscoli obliqui interni si connettono entrambi alla fascia toraco-lombare; questa fascia avvolge la colonna, collegando ad essa i muscoli profondi del tronco. Quando il traverso dell'addome si contrae, aumenta la tensione sulla fascia toraco-lombare che in risposta trasmette un forza di compressione alla colonna lombare, aumentandone la stabilità. L'aumento della tensione della fascia toraco-lombare, comprime i muscoli erettori della colonna ed il multifido, incoraggiando questi alla contrazione ed a resistere alle forze di flessione sulla colonna.
Il meccanismo di pressione intra-addominale fornisce un elemento di supporto all'intera area lombare. Una contrazione del pavimento pelvico, del trasverso dell'addome, o dell'obliquo interno e dei muscoli della parte bassa della schiena, aumentano la pressione intra-addominale, che in risposta, esercita una forza elastica sulla guaina del retto addominale. Questa guaina avvolge il retto addominale e si collega ai muscoli obliqui interni ed al traverso dell'addome, circondando l'addome. Questo "sacco d'aria" riduce la compressione e spezza le forze che agiscono sulla colonna.
Le ricerche mostrano che la pressione intra-addominale aumenta prima e durante esercizi di sollevamento ed anche durante la corsa, avvallando l'idea che essa giochi un ruolo cruciale nella stabilità lombare.
Le ricerche hanno anche dimostrato l'importanza dei muscoli profondi paraspinali e lombari in quanto stabilizzatori.
E' probabile che questi muscoli agiscano con una contrazione statica per resistere ad ogni estensione lombare e forze torsionali. I muscoli paraspinali – interspinali ed intertrasversali – garantiscono un effetto individuale stabilizzante sulle vertebre a loro adiacenti, agendo in modo analogo a dei legamenti.
Si è dimostrato che il muscolo multifido risulta attivo durante l'intera gamma di movimenti della zona lombare e durante i movimenti dei lombi alti e bassi.
Da questa breve spiegazione anatomica e della ricerca relativa ai muscoli dell'area lombare, è chiaro che i muscoli profondi del corpo (trasverso, multifido, obliquo interno, paraspinali e pavimento pelvico) sono la chiave del supporto attivo della colonna lombare e quindi della stabilizzazione della zona stessa.
La co-contrazione di questi muscoli produce delle forze che, attraverso la fascia toraco-lombare ed il meccanismo della pressione intra-addominale, stabilizzano la colonna e i muscoli paraspinali ed il multifido agiscono direttamente nel resistere alle forze che agiscono sulla colonna lombare. Le analisi effettuate suggeriscono che la maggior parte delle patologie che colpiscono la zona lombare sono in genere causate da traumi banali piuttosto che da situazioni importanti.
Per questo motivo i pazienti in genere risultano confusi da ciò, ma è importante comprendere che è " la goccia d'acqua che fa traboccare il bicchiere ".
Giorgio Pasetto
Dottore in scienze motorie – Dottore in Osteopatia
www.centrobernstein.it
www.giorgiopasetto.it
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