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L'attività di merchandising va pagata a parte


merchandising

L'obbligazione che caratterizza il contratto di agenzia è quella di promuovere, in una determinata zona, la conclusione di contratti per conto del preponente. E quando un contratto è concluso per effetto dell'intervento dell'agente, questi ha diritto a una provvigione. L'attività di promozione degli affari non esaurisce, tuttavia, il contenuto del rapporto di agenzia.

Nella prassi è infatti frequente che l'agente assuma, accanto a tale obbligazione principale, l'incarico di svolgere attività accessorie, quali, ad esempio, la custodia in deposito dei prodotti del preponente, il coordinamento di altri agenti o, ancora, altre attività richieste dall'evolversi della distribuzione commerciale. Il contenzioso che vede opposti agenti e preponenti con riferimento al compenso che l'agente dovesse richiedere a fronte dello svolgimento di incarichi accessori porta gli operatori del diritto ad interrogarsi su quando tali attività debbano essere oggetto di una specifica remunerazione e quando, invece, la loro remunerazione può intendersi ricompresa nel compenso provvigionale pattuito per la promozione degli affari.

La casistica giurisprudenziale è, sinora, piuttosto circoscritta, soprattutto a fronte della varietà di attività che compongono il rapporto di agenzia nel suo concreto atteggiarsi. sfogliando i repertori si evince per esempio come a meritare "una sua propria remunerazione" separata e ulteriore rispetto a quella pattuita per l'attività di promozione e vendita sia l'attività di incasso (Cassazione 16 settembre 2013, n. 21079), fatto salvo il caso in cui questa riguardi solamente gli insoluti non onorati alla scadenza (Cassazione 15 marzo 2011, n. 6024).

 

Da ultimo (Cassazione 26 gennaio 2017, n. 1998), la giurisprudenza è intervenuta con riferimento a un' altra delle attività accessorie frequentemente affidate all'agente, ossia quella di merchandising. Tale attività, definita come la "pratica di utilizzare un "brand" o l'immagine di un prodotto noto per venderne un altro", consiste "nell'insieme di attività e di azioni aventi lo scopo di promuovere la vendita di una determinata linea di prodotti, o anche di un solo prodotto, una volta che lo stesso sia stato inserito nell'assortimento di un altro punto vendita".

A tale riguardo il Supremo collegio ha statuito chel'attività di merchandising - avente ad oggetto l'esposizione di prodotti negli spazi e sugli appositi banchi di vendita di un grande magazzino o centro commerciale, al fine di rendere i prodotti stessi più appetibili per i consumatori - si concreta in un'attività ben distinta da quella dell'agente, "sicché, stante l'autonomia dei rapporti, non può ritenersi ricompresa nella sua attività e, se svolta, va separatamente remunerata, salvo diverse specifiche pattuizioni".

 

Fonte: Il Sole 24 ore" 

 
 

Decadenze e prescrizioni in ambito agenziale

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Decadenze e prescrizioni in ambito agenziale sono due facce della stessa medaglia o istituti giuridici diversi?

Cerchiamo di fare un pò di chiarezza dando qualche pillola di conoscenza giuridica per così meglio affrontare le eventuali tematiche che ruotano nell'ambito del rapporto agenziale.

Prendiamo allora spunto da una sentenza del Tribunale di Roma, Sezione Lavoro, del 12/01/2017, n.186, ove il Giudice riteneva l'agente decaduto dal diritto a ricevere l'indennità di cessazione del rapporto ex art. 1751 c.c. (quella meritocratica) in quanto decaduto dal relativo diritto. Nella fattispecie si assumeva che la lettera impeditiva (e non interruttiva) della decadenza inviata dall'agente era in realtà riferita alla mancata corresponsione dei premi di produzione. 

L'impostazione offerta è da ritenersi assolutamente condivisibile e corretta. Come noto, l'agente decade dal diritto a ricevere l'indennità di fine rapporto, facciamo riferimento a quella meritocratica disciplinata dall'art. 1751 c.c., laddove lo stesso non ne faccia richiesta entro e non oltre un anno dalla cessazione del rapporto.

Essendo un atto recettizio occorrerà che l'agente fornisca la prova di aver richiesto detta indennità alla propria mandante, ad esempio, producendo l'avviso di ricevimento della lettera raccomandata a/r inviata.

Si parla, così, di decadenza allorquando si voglia far valere un proprio diritto da esercitare in un lasso temporale breve. Si parla, invece, di prescrizione laddove il diritto da far valere ricomprenda un lasso temporale più ampio ad esempio pagamento di importi provvigionali da aversi entro 5 anni, pagamento dell'indennità suppletiva di clientela da aversi entro 10 anni o 5 anni a seconda una interpretazione più restrittiva ecc...

La prescrizione si può interrompere a mezzo l'invio di una lettera raccomandata a/r e dall'atto del ricevimento della stessa inizieranno a ridecorrere i termini prescrizionali di cui prima si è fatto cenno.

Dunque i due istituti, pur ritenendoli ad un esame poco accorto eguali, in realtà sono tra loro istituti profondamente diversi, la cui conoscenza incide in ordine all'esatto soddisfacimento di un proprio diritto agenziale che diversamente verrebbe irrimediabilmente compromesso.

 

avv. Pierluigi Fadel       

 

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Il mondo degli agenti e la necessità di una rivoluzione copernicana

rivoluzione economicaPrendo come punto di partenza le parole del vicepresidente vicario Gianni Di Pietro in merito al cambiamento operativo dell'agente di commercio.

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Contratto di agenzia, recenti orientamenti della Corte di Cassazione

CORTE CASSAZIONERecenti orientamenti della Corte di Cassazione in tema di forma del contratto, retribuzione, recesso e risarcimento del danno, prescrizione e decadenza, criteri differenziatori con il procacciatore d'affari.

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Agente, evoluzione di un ruolo

AGENTENegli ultimi anni del secolo, l'attività dell'agente di commercio ha subito un radicale cambiamento, non più solo uomo di vendita ma piccolo imprenditore. L'agente sarà scelto dalle imprese, nel prossimo futuro, per la professionalità e per le competenze che gli permettano di interagire con le strategie aziendali, sia nella produzione, che nel marketing. L'agente di commercio dovrà essere un professionista con le capacità di consolidare il mercato, un professionista-imprenditore che abbia il profilo ridisegnato come il mercato globale richiede.

L'agente moderno è comunque un uomo che gestisce lo scambio in modo professionale. Il grosso cambiamento sta nell'acquisizione di abilità di tipo tecnico e nelle conoscenze allargate e trasversali alla trattativa di vendita. Ma le competenze allargate comportano inevitabilmente l'aggiornamento, che è un elemento di grande responsabilità dell'uomo di vendita.

Le aziende mandanti dovranno fornire sempre più un supporto tecnico, ma il grosso del lavoro d'impostazione e di aggiornamento è nelle mani dell'agente stesso. E' fondamentale che chi svolge l'attività di agente di commercio, si renda conto che non è solo prestando attenzione ai fatturati, che si ottengono i risultati sperati, ma è gestendo con attenzione e oculatezza gli investimenti (auto, computer, ecc..) e le spese (trasferte, benzine, ecc..), che si possono migliorare gli obiettivi di redditività.

L'agente sarà sempre più il manager della propria zona operativa che, sulla base di obiettivi seri e raggiungibili, organizzerà il proprio lavoro in modo da gestire la clientela acquisita e avere attenzione alla nuova clientela da acquisire. Il controllo della redditività dei clienti sarà competenza dell'agenzia di zona che dovrà, inoltre, adattare le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati. L'agenzia si occuperà dell'istruzione del personale dei clienti, trasmettendo agli stessi, le conoscenze e le argomentazioni utili per rivendere i prodotti.

L'agenzia sarà un "comunicatore" verso la clientela ed un importantissimo strumento di informazione delle aziende rappresentate, perché è la fonte più tempestiva ed attendibile riguardo ai clienti, alla concorrenza e all'andamento del mercato.

Queste premesse indicano chiaramente la necessità di percorrere la via del rinnovamento. Ciò comporta momenti di difficoltà e di molto impegno. I futuri successi sono legati alla capacità di superare le inerzie, provocate dall'orgoglio generato dai passati successi, e nell'acquisire le abilità aggiunte, necessarie ad adeguare la preparazione alle esigenze della domanda. Il mercato offre una domanda mutata qualitativamente e quantitativamente, e l'offerta è molto aggressiva. Lo scambio dei beni è caratterizzato da una diversa relazione tra domanda e offerta. Il consumatore è diventato acquirente di beni e soprattutto di servizi ed è sempre più informato, attento ed esigente. La conseguenza è la necessità di affrontare questo mutato mercato con una più moderna organizzazione. Chi non si adeguerà sarà destinato a soccombere.

Davide Caropreso