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Liquidazione della ditta mandante, cosa deve fare l'agente?

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La crisi economica che ormai perdura da diversi anni ha messo a dura prova la sopravvivenza di molte aziende, le quali, anche le più sane e meno indebitate, decidono sovente di mettere in liquidazione la società e chiudere i battenti.

In diritto, la liquidazione di una società è il processo mediante il quale una società (o parte di essa) viene portata al termine, ridistribuendo tutti gli attivi e cercando ove possibile di chiudere tutte le posizioni debitorie.
La Liquidazione Aziendale, avviene su base volontaria a causa dell'insolvenza della stessa.
Al momento della domanda al Tribunale della messa in liquidazione da parte dell'amministratore della società, il giudice nominerà un liquidatore, che può essere un amministratore dell' impresa stessa, o una persona esterna alla società, commercialista o ragioniere, nel caso si ravvedano degli illeciti amministrativi, che avranno il compito di chiudere tutte le posizioni attive e passive dell'azienda.

Cosa deve fare un agente o rappresentante per tutelare i propri interessi?
Partendo dal presupposto che la messa in liquidazione rappresenta una volontà di chiudere l'azienda, il contratto si risolve automaticamente per volontà della mandante.
Non sempre l'azienda informa l'agente della messa in liquidazione, ciò si verifica solitamente quando il liquidatore è lo stesso amministratore dell' azienda, il quale tenta, maldestramente, di non pagare tutti i debiti facendo leva sulla scarsa conoscenza delle modalità e dei diritti dell' agente.

La prima cosa da fare, non appena si ha il sentore di difficoltà dell' azienda, o di voci ricorrenti, è quella di effettuare una visura camerale, costa pochissimo, da 5 a 10 euro, ma si è certi della situazione in cui l' azienda si trova, ed è il documento dove è riportato anche il nome del liquidatore ed il suo indirizzo al quale va inviata la documentazione.

Il carteggio da inviare alla mandante in caso di messa in liquidazione è abbastanza semplice. Tramite la Pec dell' agente, alla Pec del liquidatore o dell' azienda, si invia una richiesta di pagamento contenente un elenco delle varie voci di cui si ritiene essere creditori: provvigioni non corrisposte, indennità di mancato preavviso, indennità suppletiva di clientela, indennità meritocratica, Firr non versato all' Enasarco, indennità cessazione rapporto ex art 1751 cc, ed ogni altra somma a titolo di Risarcimento dovuto a fatti illeciti dell' azienda.
E' bene in tutto ciò farsi assistere dal sindacato che effettuerà i calcoli delle varie indennità e seguirà gli sviluppi ulteriori della liquidazione.
Occorre seguire attentamente l' iter perché il liquidatore potrebbe non riconoscere gli importi richiesti, nel qual caso sarà opportuno valutare una eventuale vertenza sindacale; oppure potrebbe accadere che la liquidazione si trasformi in concordato preventivo, o concordato fallimentare, o possa addirittura sfociare nel fallimento, nel qual caso vi sono altri e più approfonditi adempimenti da fare per far valere i propri diritti.

Gianni Di Pietro