L'attuale Regolamento Enasarco prevede il diritto dell'agente di richiedere l'assegno pensionistico di vecchiaia sulla base di un regime transitorio che per gli uomini cessa nell'anno 2019 mentre per le donne viene a concludersi nell'anno 2024.
Dal 2017 per gli agenti uomini e dal 2024 per le donne, è possibile chiedere l'anticipazione della pensione di vecchiaia, di uno o due anni, per chi ha compiuto almeno 65 anni di età e almeno 20 anni compiuti di anzianità contributiva, quando la somma tra gli anni compiuti di età angrafica e di anzianità contributiva risulti almeno pari a 90.
In questo caso l'ammontare della pensione anticipata è ridotto, in maniera permanente, nella misura del 5% per ciascuno degli anni di anticipazione. Per fare un esempio, se un agente compie 65 anni nel 2018 e ha maturato almeno 25 anni di contributi (65+25=90) potrà chiedere la pensione anticipata di un anno e quindi una decurtazione del 5%, in quanto necessitano almeno 66 anni di età. Se invece il compimento dei 65 anni fosse nel 2019 la decurtazione è del 10% in quanto, gli anni richiesti sono 67.
La modifica del regolamento Enasarco risale al 2012 ma è solo da quest'anno che vi è questa importante novità che, si ritiene, vada presa in considerazione. Infatti, pur vero che la decurtazione del 5%, per un anno, o 10% per due anni, è permanente, ma è altrettanto vero che semplici calcoli matematici evidenziano la convenienza di usufruire di questa opportunità. Si ricorda che l'incasso dell'assegno pensionistico, Enasarco ma anche Inps, di vecchiaia o anticipata, non comporta necessariamente la cessazione dell'attività e non è neppure obbligatorio comunicarlo alle aziende rappresentate. Eventualmente lo si farà al momento della volontaria cessazione del rapporto, per il diritto all'indennità di clientela.
Giancarlo Bonamenti